
venerdì 29 aprile 2011
Se ne sono andati

mercoledì 27 aprile 2011
I campioni del mondo di ipocrisia
Questa battuta spero non sia vera, la riportava il tg3 stasera come pronunciata da uno dei due signori qui sopra; secondo me quello con la barbetta (che genera diffidenza nell’interlocutore, come dice il premier): “I nostri aerei non bombarderanno perchè non hanno bombe, hanno missili”. MIssili?! Quindi missiliamo?
martedì 26 aprile 2011
cose che è meglio tenere a mente

Nonostante questi cialtroni continuo a restare abbastanza tranquillo che in Italia il nucleare non partirà mai.
lunedì 25 aprile 2011
Ma magari!

"Perchè io non mi sento rappresentato in questo parlamento". Diceva oggi uno tutto vestito di nero a una celebrazione per il dittatore pelato (quell'altro). Sarebbe meglio, dico io, sarebbe anche previsto dalla legge e sarebbe molto bello. Però, forse, se guarda più attentamente si accorge che non è così e cambia parere.
venerdì 22 aprile 2011
giovedì 21 aprile 2011
Speriamo bene

Oggi invece è invece il compleanno di Roma, che secondo la tradizione sarebbe stata fondata il 21 aprile del 753 a.C.. Durante il fascismo, dal 1924 al 1945, la ricorrenza divenne festa nazionale e gli fu accorpata anche la festa dei lavoratori in luogo del primo maggio, che faceva troppo bolscevico.
Magari prima di sera un parlamentare della maggioranza propone un disegno di legge per ripristinarla.
mercoledì 20 aprile 2011
Ai confini della realtà

-L Pronto?
-B Carissimo!
-L Presidente?
-B Proprio io. Ti chiamo per esprimerti la mia solidarietà.
-L Gr..grazie, Veramente, se posso dirlo, mi sento un po' confuso, abbandonato.
-B Assolutamente! Io sono con te.
-L Il coordinatore mi aveva detto vai tranquillo, abbiamo l'ok del pres...
-B E' così! I giudici rossi e giacobini sono come le BR. Delle metastasi, sono dei matti, bisognerebbe fargli un esame di sanità mentale. Ma li puniremo quei magistrati indegni. Oramai nelle aule di tribunale è come essere davanti a un plotone di esecuzione. Neanche nella Germania est...
-L E infatti io intendevo esprimere propr...
-B Bravo! Ho bisogno di gente come te.
-L Ma ora mi hanno...
-B Non ti preoccupare. Il tuo nome è ancora in lista.
-L Ma la Mor...
-B Niente ma. Fra un mese le acque saranno più tranquille, tutti avranno altro da pensare e tu starai tranquillamente al tuo posto. E se lei dovesse mettersi ancora di traverso ti troveremo qualcos'altro.
-L Non so che dire presidente, grazie.
-B Grazie di che, continua così.
martedì 19 aprile 2011
Hanno la faccia come il culo, e ne vanno pure fieri

COCO FRANCESCO, Genova 08.06.1976
PALMA RICCARDO, Roma 14.02.1978
TARTAGLIONE GIROLAMO, Roma 10.10.1978
BACHELET VITTORIO, Roma 12.02.1980 (fu vicepresidente del CSM)
GIACUMBI NICOLA, Salerno 16.03.1980
MINERVINI GIROLAMO, Roma 18.03.1980
sabato 16 aprile 2011
Se ne sono andati
Come muore un uomo? Su un numero recente di Internazionale ho letto un articolo su un libro pubblicato negli USA, “Last word of executed”: un repertorio di frasi pronunciate da condannati a morte subito prima della fine. Pare che molto spesso una curiosità morbosa attirasse sul luogo delle esecuzioni folle di gente attratta dallo “spettacolo” e dalla possibilità di ascoltare le implorazioni dei condannati. In realtà questi ultimi spesso si sottoponevano umilmente al boia, magari ringraziandolo o perdonandolo, raramente davano di matto, ma quasi sempre dicevano qualcosa. John Owens giustiziato per omicidio nel 1886 chiese che si facesse in fretta perchè voleva arrivare all’inferno per cena. Un altro omicida, Edward J. Brislane ebbe parole dure per il pubblico: “Preferisco stare qui in piedi per un delitto che non ricordo di aver commesso, Dio mi è testimone, che seduto lì ad aspettare con impazienza di veder morire un uomo”. A volte davanti alla morte trionfava l’umorismo, Charles Birger, giustiziato nel 1928 chiese di essere seppellito in un cimitero cattolico sostenendo che sarebbe stato l’ultimo posto dove il diavolo avrebbe cercato un ebreo. Mentre leggevo l’articolo mi è tornato in mente l’episodio di Fabrizio quattrocchi, il mercenario italiano che era andato in Iraq a fare la guardia del corpo o chissà che altro e fu ucciso dopo essere stato rapito con i suoi colleghi. Quattrocchi prima di essere giustiziato pronunciò le fatidiche parole, “adesso ti faccio vedere come muore un italiano”, che lo trasformarono automaticamente un eroe meritevole di medaglia d’oro al valor civile alla memoria conferitagli nel 2006. Quattrocchi non era un eroe, era uno che faceva un lavoro sporco durante una guerra sporca; la fascistaglia al governo allora, come oggi, se ne impadronì e ne fece un esempio di valore coraggio e patriottismo. Ma come muore un italiano? Come è morto Vittorio Arrigoni e perchè è morto? Arrigoni era un uomo giusto, con un ideale vero, io lo conoscevo solo per letto sul Manifesto qualche volta e per averlo sentito alla radio quando a Caterpillar Cirri e Solibello lo chiamavano durante i bombardamenti israeliani di Gaza due anni fa e non so davvero che parole usare per spiegarmi l’assurdità della sua morte. Posso solo sperare che la sua vita e il suo operato ottengano dalla fascistaglia che domina in questo paese il giusto e dovuto riconoscimento e che magari il suo ultimo pensiero, se non le sue ultime parole siano state quelle che usava sempre “restiamo umani”.
mercoledì 13 aprile 2011
Ommioddio!

martedì 12 aprile 2011
"Si va!"

venerdì 8 aprile 2011
Se ne sono andati
martedì 5 aprile 2011
Bivacco di manipoli

C'è da dire che girano dei bei personcini anche nella camera alta del parlamento di questo sfortunato paese. Se a qualcuno fosse sfuggito il fatto che oggi fa il parlamentare della Repubblica uno che è entrato nell'inchiesta di Piazza Fontana ci ha pensato lui stesso a farsi notare. Il senatore De Eccher è uno che deve aver fiutato nell'aria il momento propizio e così ha depositato un bel disegno di legge che dovrebbe abolire quella norma transitoria della costituzione che vieta la riorganizzazione in ogni forma del partito fascista. Vedi mai...
Camera da letto

Se ho ben capito, la maggioranza dei signori che occupano questo luogo, sacro tempio delle istituzioni democratiche, nel quale si radunano gli eletti dal popolo sovrano, scelti fra le menti più illustri e brillanti a rappresentare l'eccellenza di tutta la nazione, ha stabilito che quello pensasse davvero che quella fosse la nipote di Mubarak.