Per più di dieci anni ho usufruito del servizio “tim spot cronaca” gentilmente offerto in modo gratuito dal mio gestore di telefonia mobile a patto che insieme a questo mi prendessi anche qualche inserto pubblicitario di vario genere. Tutti i giorni, o quasi, ho ricevuto un certo numero di sms che mi tenevano informato dei principali avvenimenti occorsi recentemente in Italia e nel mondo. All’inizio le notizie erano frequenti e legate a lanci dell’ansa, ma dopo un certo tempo la dicitura ansa nell’intestazione del messaggio è scomparsa e gli sms si sono diradati. Tutto sommato la cosa non mi ha mai dato noia e anche se spesso le notizie arrivavano dopo che ne ero già venuto a conoscenza in un altro modo il servizio era anche utile, per esempio all’estero e poi era gratis. Tutto è andato bene fino allo scorso dicembre, quando un sms mi ha ambiguamente informato che di lì a poco il servizio “gratuito” si sarebbe interrotto. Al momento non ho dato particolare peso alla cosa, in fondo potevo anche farne a meno, se non che, passata la data di interruzione del servizio, i messaggi hanno continuato ad arrivare. La spiegazione era naturalmente molto semplice: la tim, poverina, evidentemente non poteva più permettersi di inviare gratis notizie di seconda mano in ritardo e così ha deciso di farsele pagare. Devo ammettere che ci stavo cascando, ma poi ho controllato e ho deciso di interromperlo io il “servizio”, per davvero. Così stamattina ho chiamato il 119 e ho chiesto ad una cortese operatrice che provvedesse in tal senso. Purtroppo la linea è caduta quasi al termine dell’operazione, allora ho richiamato il 119 ed un’altra cortese operatrice mi ha confermato il buon fine della stessa, ho ringraziato e chiuso. Perfetto. Nella mezz’ora successiva ho ricevuto due tim spot, una notizia e una pubblicità, così, leggermente seccato ho richiamato e una terza cortese operatrice mi ha informato che le sue colleghe avrebbero dovuto dirmi che il servizio si sarebbe esaurito nelle successive 48 ore. Mi sembra una grandissima cavolata. Se mi cancelli mi cancelli: il mio numero è in un elenco, lo levi e fine. Ma d’accordo prendiamoci le 48 ore; la telefonia mobile ci ha reso schiavi e fa di noi un po’ quello che vuole. La cosa non è neppure finita qui: dopo mezz’ora ricevo una telefonata da una voce registrata che mi chiede di esprimere un giudizio sul trattamento ricevuto, decido di non rispondere visto che mi si offre la possibilità di farlo, ma questo evidentemente deve aver messo in agitazione qualcuno visto che dopo poco ricevo un’altra telefonata nella quale un’altra cortese operatrice, più alta in grado delle altre evidentemente, mi chiede gentilmente conto delle mie ben tre chiamate al 119 in breve tempo, temendo che io non abbia avuto un trattamento adeguato o non sia rimasto soddisfatto. Devo dire che a quel punto ho cominciato a preoccuparmi molto per la sorte professionale delle operatrici con cui avevo parlato prima, così ho spiegato che il servizio era stato molto efficiente e che si era trattato solo di piccoli disguidi e finiamola lì. Ma ha ricevuto anche un sms o una telefonata di sondaggio? Sì ma non ho ritenuto di rispondere. Finito? No. Le colleghe l’hanno informata delle offerte di internet mobile? No, ma il mio telefono queste cose non le può fare, quindi va bene così. Adesso sono passate diverse ore, tutto tace anche se gli sms continuano ad arrivare (vogliono spennarmi fino all’ultimo minuto). Vedremo dopo le 48 ore, nel frattempo non posso fare a meno di pensare che in tutto questo sistema c’è qualcosa che non va.
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