Non si fosse notato non più di una quindicina di giorni addietro (più o meno quando a Prato morivano annegate tre donne cinesi in un sottopasso e il sindaco non concedeva il lutto cittadino sorvolando sul fatto che a Prato i cinesi ci sono da una vita e senza di loro lui forse sarebbe emigrato) il premier cinese è passato in Europa a fare shopping per qualche giorno. E prima di tornare a casa, dopo essersi comprato la Grecia (e il suo debito pubblico) ha risposto picche sollevando un sopracciglio leggermente infastidito a quanti gli chiedevano più o meno insistentemente la rivalutazione dello yuan che tanti problemi crea alla asfittica economia occidentale. Con tempismo eccezionale, pochi giorni dopo, il piccolo vecchio mondo provava a infastidire il gigante orientale assegnando il premio nobel ad un dissidente cinese in galera. Per carità, nobili motivi, siamo tutti d’accordo. Ma il risultato più rilevante è stato quello di ottenere anche l’arresto della moglie del dissidente. Grande movimento di opinione in occidente e nessuno che ne sappia nulla in Cina.
Io non sono uno che ne sappia di economia e questa è solo la mia opinione, ma credo che un certo modo di concepire il mondo sia finito. Finiti i tempi in cui noi occidentali si poteva andare in certi paesi con l’atteggiamento fra il benefattore e il colonizzatore mentre da noi si viveva al di sopra delle possibilità. Dalla spirale nella quale siamo entrati con la crisi economica non si uscirà. Non come eravamo prima. Ce la possono raccontare come gli pare ma qualche conto lo dovremo pagare.
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