mercoledì 11 maggio 2011
Nothing but the rain III
O potente Giove. Padrone del tuono, Signore della folgore, Sovrano dei destini di uomini e Dei. Ascolta, ti prego, la voce di questo miserabile mortale che ti invoca. Ancora una volta o Re dell’Olimpo, il tuo umile servitore ti invita a rivolgere il tuo sguardo di fuoco su questo piccolo, insignificante lembo di terra. Sono certo, o Distributore delle acque torrenziali, che negli ultimi tempi la tua attenzione è stata certamente rivolta a ben altre e più importanti questioni per me incomprensibili e perciò hai fatto mancare il segno della tua presenza in questo angolo della terra. Ma è arrivato il tempo, o Dominatore dei cumulonembi. Anche quest’anno le strade di questa terra saranno percorse da buffi carri privi di traino di cavalli ma molto rumorosi, condotti da uomini superbi e privi di fede nella tua potenza e allora ancora una volta io ti prego, rombante Signore, fai loro udire il suono possente e terribile della tua voce e rovescia su quegli sventurati acqua come fossero cascate, all’incirca da giovedì a sabato fra Brescia e Roma (ma sono sicuro che lo sai). Esaudisci se credi quest’umile preghiera, o Guardiano della saetta. Io ti prometto che offrirò sui tuoi altari abbondanti sacrifici e libagioni.
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Mi unisco all'invocazione, anche se in vero Egli non manca mai l'appuntamento e anzi si dà con somma generosità.
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