venerdì 16 ottobre 2009

Il presidente faraone

Ieri sul corriere c'era una vignetta di Giannelli che mostrava un Berlusconi in mezzo a strani geroglifici, vestito da faraone che diceva qualcosa che non ricordo a proposito del ponte sullo stretto; lì per lì l'ho trovata un po' banalotta e scontata e ho pensato che Giannelli avesse avuto un calo di creatività, poi, dopo qualche minuto, manco ci pensavo più, mi è tornata in mente e ho pensato che era vera, assolutamente vera. A quello là non gli frega proprio nulla del ponte come opportunità per migliorare la vita dei siciliani, avvicinarli all'Italia e chiudere l'annosa questione dell'incompiuta unità d'Italia. Se gli importasse tutti quei soldi verrebbero spesi per evitare che le montagne franino sulle case. Lo scopo del ponte è esclusivamente la celebrazione di se stesso, il desiderio di lasciare un'opera alla quale i posteri associeranno sempre il suo nome. Se Cheope non si fosse fatto fare la grande piramide oggi che ne sapremmo di lui? E il nostro deve accellerare perchè ha già una certa età, siamo in Italia dove certe realizzazioni richiedono tempo e per tutto il resto verrà dimenticato in fretta.

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