giovedì 22 ottobre 2009

Ai confini della realtà XIII

-Pronto?

-Vlodia, carissimo

-Ah, presidente, che sorpresa, come stai?

-Guarda, non me ne parlare è un periodaccio.

-Sì, ho visto qualche giornale.

-Buoni quelli, un complotto ordito da quei comunisti..

-Che cosa?

-Oh, scusa...non intendevo, voglio dire, bè, sai cosa intendo te ne ho già parlato.

-Certo certo. Cosa posso fare da te?

-Senti, è una cosa un po' delicata...

-Dimmi pure.

-E' una linea sicura questa?

-Certo

-Scusa ma sai coi tempi che corrono.

-Allora dimmi.

-Guarda, vengo subito al punto, qui ormai non si batte più chiodo, qui a Roma, in Sardegna, sono spiato dovunque, la mia intimità è andata a farsi friggere.

-E io cosa c'entro?

-Tu sei un amico, mi chiedevo, non è che potrei fare un salto da te qualche giorno?

-In che senso?

-Non ce la faccio più, ho bisogno di scaricarmi, magari con due o tre di quelle ragazze che c'erano l'ultima volta, Natasha, e come si chiamava quell'altra?

-Capisco...

-Potresti ospitarmi in quella bellissima baita in campagna

-E' una dacia.

-Sì quella..

-E come la metti con la versione ufficiale?

-Oh, per quello non c'è problema, qui posso raccontare quello che mi pare si bevono tutto. Basterà dire che c'è da concordare qualche accordo commerciale, cose così.

-Per me non c'è problema.

-Ti ringrazio, davvero, sei un amico. Ah senti magari potremmo parlare anche di quei dossier che ti avevo chiesto tempo fa, c'è un po' di gente qui che ha bisogno di una regolata.

-Controllerò e poi ti faccio sapere.

-Grazie, a presto.

-Ciao, ciao.



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