I grandi totalitarismi del ‘900 nacquero da condizioni piuttosto particolari nelle quali l’Europa si trovò dopo una guerra sanguinosa ed una crisi economica mondiale che lasciarono milioni di persone in condizioni un po' complicate, diciamo così. Personaggi dotati di grandi capacità seduttive ottennero il favore delle masse facendo gioco su alcuni argomenti sensibili e coltivando i semi di odio, rancore, razzismo e ignoranza che esistevano già prima di loro. Per ottenere i loro risultati con la propaganda fecero anche un uso sapiente dei principali mezzi di comunicazione a loro disposizione. Il risultato lo sappiamo, i fascismi europei furono sconfitti da una guerra peggiore di quella precedente che tolse di mezzo i grandi seduttori delle masse ma che probabilmente non fece lo stesso con gli argomenti che li portarono al potere; germi che sono rimasti a covare sotto la cenere. Nel loro piccolo a rispolverare certe idee ci provarono Salazar in Portogallo e i colonnelli in Grecia, solo per restare in Europa. Ian Kershaw, storico inglese noto per essere uno dei più importanti biografi di Hitler, ha scritto un lungo e interessante articolo sulla rivista “The National Interest” nel quale sostanzialmente individua oggi pericolosi segni di risveglio di elementi che potrebbero condurre al ritorno dei fascismi più spaventosi. Sembra impossibile, ma gli elementi su cui giocare ci sono tutti: l’odio per l’Islam legato alla paura per gli emigranti, il populismo che avanza e il risentimento generalizzato verso i governi e i centri del potere economico. Se si vuole guardare ai ricorsi della storia ci sarebbero pure una bella crisi economica globale e i recenti avvenimenti nordafricani potrebbero generare uno spostamento di disperati ad un ritmo molto superiore di quello visto fin’ora. Decine di migliaia di persone senza risorse dirette verso paesi già ricchi ma nei quali gran parte degli abitanti vedono venir meno le loro possibilità di ricchezza per via della crisi. Una bella miscela, pronta all’uso per chi volesse approfittarne, non c’è che dire. Mi piacerebbe cogliere anche segnali positivi, come per esempio l’apparente scomparsa del mio gruppo di volontariato per la sicurezza preferito: la guardia nazionale italiana. Ma d’altra parte il fatto che per esempio in questo momento in Francia i sondaggi diano vincente per le presidenziali la figlia di Le Pen non lo trovo per niente rassicurante.
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