Nel film Agorà, di Alejandro Amenabar, ci sono diversi momenti nei quali la terra viene vista dallo spazio, un piccolo puntino perso nell'immensa e incomprensibile enormità dell'universo. Sono inquadrature molto belle e molto silenziose: Spesso sono alternate nel montaggio a momenti durante lo svolgimento della storia sulla terra nei quali accadono, al contrario, eventi drammatici e molto rumorosi. Alcune volte le inquadrature che mostrano questi eventi sono anch'esse riprese dall'alto, ma da una distanza molto più ravvicinata, che permette di osservare da un punto di vista quasi verticale l'affannoso agitarsi di grandi moltitudini di uomini che sembrano quasi formiche quando si agitano furibonde perchè un pericolo sta minacciando il loro formicaio.
Gli eventi raccontati nel film sono quelli che ruotano attorno all'esistenza di Ipazia, filosofa e astronoma pagana vissuta nel IV secolo dopo Cristo che morì martirizzata piuttosto atrocemente dai cristiani. Una martire al contrario della quale si parla e si conosce poco perchè come di solito accade, la storia la scrivono i vincitori e certe faccende tendono ad essere accantonate.
Il film di Amenabar probabilmente ha molti difetti: il pur lodevole e coraggioso tentativo di evidenziare la tendenza della religione a radicalizzarsi diventando fanatismo si infrange in una contrapposizione con la libertà del pensiero laico e scientifico che però tende anch'essa a radicalizzarsi nella figura della protagonista. Le lotte religiose fra pagani, cristiani ed ebrei sono tuttavia piuttosto efficacemente dipinte per quello che le lotte religiose sono sempre state: la conquista di un potere che con la religione poco c'entra.
Quando sono uscito dal cinema mentre cercavo di decidere se il film mi era piaciuto o no ho ripensato a quei momenti di grande calma e silenzio nei quali si vedeva la terra, minuscolo frammento di universo e mi sono sentito certo di una sola cosa: Dio, quello che si sono inventati gli uomini, a qualsiasi religione essi appartengano, quel Dio che per millenni è servito a darsi spiegazione di cose incomprensibili ed anche come giustificazione per sopraffare altri dei meno efficaci, quel Dio non esiste.
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